Ed eccoci al nostro secondo incontro con i museali al Muse di Trento! Ad accoglierci, in diretta da Londra, Paolo Cocco, che per qualche anno ha lavorato all’interno del museo e che ci accompagnerà in questa avventura.
I ragazzi aspettano trepidanti l’inizio della visita e, dopo qualche chiacchierata in attesa che tutti si connettano, veniamo trasportati grazie a Google maps nella bella Trento. Sondiamo il territorio circostante e viaggiamo sopra le Alpi e tra i laghi di origine glaciale, che raccontano la storia di un passato lontano, quando l’area dove ora si trova la città era coperta dai ghiacci, fino ad atterrare sul MUSE.
Dopo esserci soffermati sul significato della parola “museo”, iniziamo il nostro viaggio nella storia dell’evoluzione. A partire dalle origini del nostro pianeta, si arriva al Cambriano, quando viveva Hallucigenia (la figlia di un incubo), un bizzarro organismo ricoperto di aculei.
Passando attraverso un grande evento catastrofico che provocò un’estinzione di massa 250 milioni di anni fa, approdiamo nell’era dei dinosauri e veniamo siccessivamente trasportati in Tanzania, dove il ritrovamento del Rhynchocyon udzungwensis (un toporagno elefante dalla testa grigia) ci riporta direttamente al Miocene, di cui costituisce un fossile vivente.
Arriviamo infine alla comparsa dei nostri antenati, gli ominidi del genere Homo, osserviamo i loro crani e ascoltiamo la storia dello strano incontro tra Homo sapiens e Homo neanderthalensis.
La nostra visita termina qui. Veniamo ricatapultati nel presente in un battibaleno. È arrivata l’ora di salutarci. Ringraziamo, Invisible Studio, Google Arts and Culture e tutti i collaboratori di questo progetto… in attesa della nostra prossima emozionante avventura al Tate di Londra!
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